Il nostro caro angelo

Lucio Battisti è uno dei miei cantanti preferiti. Conosco tutte le sue canzoni, sia quelle con Mogol che quelle con Panella. Dell’uomo Battisti conosciamo invece tutti molto poco. Ad esempio c’è chi dice che fosse fascista, e porta come dimostrazione alcune frasi contenute nei testi delle sue canzoni. Celebre quest’esempio:

volando sopra boschi di braccia tese

da La collina dei ciliegi. C’è chi immagina che le braccia siano tese perchè stan facendo il saluto romano… Poi ci sono “letture fasciste” anche per La luce dell’est; ma sono tutte balle. Si dice addirittura che Battisti non andasse mai a votare: era ambientalista, per il resto non gliene poteva fregà de meno de la politica. E poi i testi li scriveva Mogol, mica lui.

Ecco, se proprio volete una canzone “sociale” di Battisti potete prendere Il nostro caro angelo. Ebbene, questa canzone è un gran bell’attacco alla Chiesa Cattolica. Insomma Battisti dice: io sono credente, ma non accetto una Chiesa falsa e ipocrita, che continua e riproporre il binomio cristiano-schiavo (la fossa del leone / è ancora realtà / uscirne è impossibile per noi / è uno slogan falsità) e a attirare fedeli grazie a sentimenti quali paura e alienazione. Il nostro caro angelo, la nostra fede, deve poter esprimersi liberamente, senza essere controllata da una vecchia istituzione (le rughe han troppi secoli oramai / truccarle non si può più) che mina con i propri giochi di potere la purezza della fede (cattedrali oscurano / le bianche ali bianche non sembran più)

Rileggete ora il testo:

            La fossa del leone
            è ancora realtà
            uscirne è impossibile per noi
            è uno slogan falsità.

            Il nostro caro angelo
            si ciba di radici e poi
            lui dorme nei cespugli sotto gli alberi
            ma schiavo non sarà mai.

            Gli specchi per le allodole
            inutilmente a terra balenano ormai
            come prostitute che nella notte vendono
            un gaio cesto di amore che amor non è mai

            Paura e alienazione
            e non quello che dici tu
            le rughe han troppi secoli oramai
            truccarle non si può più.

            Il nostro caro angelo
            è giovane lo sai
            le reti il volo aperto gli precludono
            ma non rinuncia mai
            cattedrali oscurano
            le bianche ali bianche non sembran più.
            Ma le nostre aspirazioni il buio filtrano
            traccianti luminose gli additano il blu.

Qui sotto vi propongo alcune curiose versioni di questa canzone:

Battisti canta “Our dear angel”

Svetlana eccetera eccetera ne canta una versione in russo (da non perdere!)

WOW

6 Responses to Il nostro caro angelo

  1. sergio ha detto:

    Salve a tutti sono Sergio e volevo dire che sono d’accordo con l’articolo. é ora di finirla di pensare che lucio battisti fosse stato di destra o addirittura fascista, Mogol l’ha smentito molto spesso, e io ho avuto modo di conoscere qust’ultimo e porgli la fatidica domanda sull’appartenenza politica di Battisti. e poi non è vero che battisti componeva solo canzonette, anzi vi posso citare diversi titoli di sue canzoni che affrontano tematiche inerenti l’ambiente(“l’aquila”)la partecitazione collettiva(“uno in più) la sensibilità verso gli immigrati di colore(“straniero”scritto da lui stesso ma firmato dalla moglie)le discriminazioni sociali(“gente per bene e gente per male”)la critica al consumismo(“canto brasileiro”), la sensibilità verso il terzo mondo(“anima latina”)ecc..é vero non era comunista, ma tanto meno fascista o di destra. e poi basta pensare che nella sua casa discografica vi erano la PFM, Eugenio Bennato, il Volo, la formula3,Toni Esposito tutti più o meno di sinistra. e poi ancora basti pensare che il suo mito era Bob Dylan, Otis Redding, Donovan;oppure il modo freak di vestirsi un pò alla hendrix…anche dal gusto a mio avviso si intuisce il modo di essere o di pensare di una persona. Come scriveva qualcuno Battisti era erede della tradizione beat cioè di quell’area che politicamente trova un referente in una certa sinistra americana, non comunista più individualista ma non meno attenta alle discriminazioni, ai poteri manipolatori del consumo, al bigottismo. Infine é importante sottolineare che Battisti parlava di Amore (anche nel senso più alto del termine:;mentre la destra ha sempre parlato di guerra. Ciao a tutti e spero che tale commento possa servire a dissipare dubbi sull’imfamante etichetta di fascista che faceva comodo appiccicare ad uno dei più cari e bravi cantautori (assieme a De Andrè, Gaber, De Gregori, Bennato, Guccini ecc.)e musicisti che ha espresso l’Italia degli ultimi quarant’anni.

    • bruno ha detto:

      Lucio ha interpretato in anteprima molti temi individuali e sociali, visti da un’ottica individuale che, per quel periodo era bollata come: ” visione qualunquistica ” senza riferimento sociale ne indirizzo ideologico. Da quì tacciato come pensatore debole ed equivoco. Ma ahimè, soprattutto per molti mschietti, il bello doveva ancora arrivare, e forse non è finita. Troppo facile dirlo ora. Chiedo venia.Bruno.S.

    • francesco ha detto:

      ho capito Sergio, ma nemmeno possiamo dire fosse comunista. Purtroppo per molti l’arte nn sempre si mescola con la politica, motivo per il quale non ci si può mangiar sopra (quando musica e miseria diventan cosa sola). Le tue parole son belle e giuste, ma sembran comunque dettate da una forte tendenza politica che annebbia e condiziona continuamente come te molti altri. Battisti è stato è e sarà un pioniere dell’innovazione, sempre avanti a tutti. A questi livelli si viaggia al di sopra degli ideali, si stà in un iperuranio fonetico musicale che è comprensibile a pochi fortunati. Ciò nonostante, il suo basarsi sulla terra la natura e il folklore, il suo arrotolarsi le maniche del maglione per immergerle nell’acqua di un ruscello, lo rende più umano e terreno di tutti gli altri.
      questo è stato il suo segreto, e quindi…
      vai più a fondo Sergio, a chi ne sa qualcosa di battisti, della politica nn frega un cazzo.

  2. Gabriele ha detto:

    Ciao,
    io ho letto che suo padre era stato una camicia nera, ma di nascosto passava le armi ai partigiani. Un giorno alcuni partigiani morirono a causa di una rappresaglia fascista e per questo fu picchiato, ritenuto responsabile (anche se non centrava niente). Nonostante questo, comunque, non si può parlare di “fascismo” in Battisti. Certo, nelle canzoni che avete citato all’inizio (Luce dell’Est e dimenticate Una giornata uggiosa) c’è una certa criticità verso le ideologie. D’altronde uno libero come Battisti non poteva non sottolinearlo. Così come non si può dire del comunismo di Battisti (lui era lontano anni luce da un’ideologia del genere). Amava la libertà ed aveva un pensiero sociale, nel senso comune del termine, come dovrebbe essere chiunque: attenzione ai più deboli, alla natura e alla società. Punto. Altro che fascismo, altro che comunismo.
    Credo che non esista un personaggio come lui sul pianeta Terra. Purtroppo se ne è andato e non potremmo sapere come avrebbe affrontato la società di oggi, sebbene le sue canzoni, specie le ultime con Panella, sono proiettate nel futuro e ancora non comprensibili dalla odierna “società musicale”.
    Complimenti per il blog, ho letto cose interessanti!
    Gabriele

  3. Elena ha detto:

    Può essere che nell’intenzione di Mogol questa canzone quasi metafisica fosse un attacco alla CHiesa e alle sue istituzioni. Però un ‘ opera d’arte vive poi una sua vita autonoma rispetto al suo autore . A me ricorda “Elegie duinesi” di R.M.Rilke: l’uomo resta sulla terra relegato nella fossa del leone e al di la’ e sopra di luti “recita l’angelo” . L’uomo pero’ anela “al Blu” a mezzo delle sue aspirazioni perché nel suo cuore e’ presente un seme di eternità .

  4. Antonio ha detto:

    Lucio Battisti unico al MONDO PIETRA MILIARE

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