Italy^2 – Italian profanity

Qualche anno fa a Praga:

Are you Italian?”
“Yes”, “E come cazzo se ne è accorto questo?”
You sayed cazzo a lot of time!

Le parolacce italiane sono un brand, un marchio. All’estero sono famose un po’ più del mandolino, ma un po’ meno della mafia. La cosa che incuriosisce tutti gli stranieri è il modo strano che abbiamo di usarle: infatti se un italiano uscendo dal cinema dice che film cazzuto! significa che ha trovato il film molto figo, pieno di azione e movimento; al contrario se afferma che film del cazzo! significa che faceva proprio schifo. MA CHE SENSO HA?
Immaginate che confusione per uno straniero che voglia imparare bene la nostra lingua!

E’ da queste riflessioni che prende spunto la seconda puntata di ITALY: infatti vi propongo questa bellissima pagina internet inglese: ITALIAN PROFANITY.

La parte che personalmente preferisco è però l’ultima, quella delle bestemmie! Emozionante! Dio sorcio mi fa scompisciare!

Prossimamente mi occuperò di scrivere un articolo ‘ncopp ‘e male parole e i jastemme (o iiastemm’, ghiastemm’) napulitane. Nun va’a p’rdite!

versione inglese dell’articolo (english verscion):

Some years ago in Praga:

Are you Italian?
” Yes” , ” E comme cazz s’nè addunat? “
You sayed cazzo a lot of Time!

The Italian bad words are a brand. Abroad, italian profanity is ‘nu poc more famous than the mandolino, but a po’ less of the Mafia. For the aliens the way we have to use them is very strange: in fact, if an Italian exiting from the cinema says che film cazzuto! means that he founds the film cool, full of action and movement; on the contrary if he asserts che film del cazzo! means that he founds it horrible, ‘na ciufeca. Ma che senso ha? Immagginamm’ what confusion for an alien ca vole ‘mparà well our language! From these reflections takes to cue the second nose-dive of ITALY: I propose you this beautifulst English Internet page: ITALIAN PROFANITY. The part that personally I prefer is the last, about blasphemies! Moving! Dio Sorcio

5 Responses to Italy^2 – Italian profanity

  1. aliceinbrandland ha detto:

    in che senso usi la definizione “brand” per le parolacce? mi interessa molto ciao grazie lilit

  2. alvaraalto ha detto:

    da wikipedia:

    La marca (in inglese brand) è un nome, simbolo, disegno, o una combinazione di tali elementi, con cui si identificano prodotti o servizi di uno o più venditori al fine di differenziarli da altri offerti dalla concorrenza.

    All’estero immaginano l’italiano “pizza mafia spaghetti mandolino”.
    Questi sono chiaramente i simboli con i quali viene identificato l’italiano dagli stranieri: sono appunto i “brand” che ci contraddistinguono.
    Lo stesso discorso vale per le parolacce: quando siamo in vacanza all’estero ci riconoscono immediatamente perchè ripetiamo continuamente “cazzo”.
    Il dialogo che ho riportato a inizio articolo ha come protagonisti un mio amico e un ragazzo di Praga al quale avevamo chiesto informazioni (eravamo a Praga).

  3. shadang ha detto:

    Beh! io che ho girato mezzo mondo, questa cosa di “cazzo” ripetuto continuamente, non mi risulta, forse c’è un cambio generazionale… :mrgreen:

    Comunque l’unica che vale la pena di ricordare e di un romano, Alberto Sordi, nel Marchese del Grillo “Io, sono io, e voi non siete un cazzo” 😀

  4. Alessandro ha detto:

    Vengo da un’esperienza di lavoro in Romania, nella quale sono stato diversi mesi a Oradea (nord ovest della Romania, non lontano dal confine con l’Ungheria) e ho capito parecchio di come ci vedono gli stranieri. La maggior parte dei rumeni (persone meravigliose, per quanto riguarda i rumeni IN ROMANIA che ho conosciuto) vede con disprezzo la nostra politica corrotta, ma adora quello che di buono offre il nostro passato, dall’arte alla culinaria, passando per il calcio e le località da villeggiatura.
    Però la cosa che più mi ha colpito era vedere come i miei guardiani (parliamo del lavoro forse più umile in assoluto, pagato 80€ al mese), pur non essendo giovani parlassero diverse lingue (due di loro parlavano rumeno, inglese e ungherese, uno “solo” rumeno e inglese) e un giorno uno di loro mi chiese “mi scusi, sa che tutti gli italiani che ho conosciuto parlavano solo italiano? lei è il primo che conosce più lingue”. La cosa mi ha inorgoglito ma anche un po’ generato vergogna, sensazione che poi è andata crescendo quando ho conosciuto ragazzi che conoscevano 6-7-8 lingue, senza aver fatto nemmeno un liceo linguistico.
    Per quanto riguarda le parolacce… sì, io gestivo una filiale di autotrasporti internazionali, e i miei autotrasportatori (rumeni, ungheresi, moldavi), imparavano “cazzo” come una delle prime parole.
    Era curioso ascoltare la parola “cazzo” ripetuta spesso in una conversazione in rumeno, hehehe.

    P.S. ah, quasi dimenticavo, complimenti per il blog, molto bello!

  5. paoloechiaro ha detto:

    ciao amico, è bbero siamo compaesani. che cazz. e vist? ti vogliamo bene.

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